Fabrizio D’Amico: Afro alla svolta del 1958.

“Dopo la grande prova de Il Gardino della Speranza Afro procede di furia, affretta i tempi e si espone alle raffiche del più veemente automatismo”. E ancora: “quale disperato rien ne va plus costrinse Afro a rinunciare ai suoi lenti pensieri?”. Nelle pagine più belle che sul pittore siano state scritte, dopo quelle più antiche […]

Giovanni Granzotto: Afro – Il traghettatore, l’innovatore

Sarebbe probabilmente pretestuoso immaginare ancor oggi un caso Afro dovuto ad una incomprensione o ad una disattenzione critica che in realtà non v’è mai stata; men che meno oggi, in tempi di riesami e di nuove attenzioni per quel decennio e per quella generazione che, alla fine del Fascismo, ricollocò l’arte italiana nello scenario internazionale. […]

James Johnson Sweeney: Afro – colore, ritmo, rapporti di spazio, effetti di luce.

Un quadro di Afro non è una rappresentazione, ma una celebrazione festosa. «… Vedere. Potremmo affermare che la vita intera si fonda su questo verbo…»  sono parole del compianto Pierre Teilhard de Chardin «se non nel suo fine almeno nella sua essenza». «Vedere o perire è la condizione imposta ad ogni cosa dell’universo, a dar […]

Luciano Caramel: L’ultimo Afro

La pittura ultima di Afro registra dagli ultimi anni sessanta notevoli cambiamenti di linguaggio, culminati nel 1975, alla vigilia della morte dell’artista, in una vera svolta, come la critica, tutta e da sempre ha sottolineato. Nel 1968-69 Afro rallenta l’energia del gesto, organizza la materia in campiture librate in una sospensione nostalgica, come carica di […]

Marco Meneguzzo: Afro – L’inattuale

Per l’arte italiana Afro rappresenta il punto più alto del rinnovamento nell’alveo della grande tradizione pittorica: nessuno come lui ha saputo cogliere all’interno dei codici espressivi della modernità quegli elementi che collegavano il nuovo alla memoria, e alla memoria classica della pittura italiana. Questa sublime capacità, tradotta in opere compiute a partire dal 1948 circa, […]

Maurizio Calvesi: Memoria del colore. Sulla vita e sull’opera di Afro

Negli anni Cinquanta, Afro fu il capofila di quella tendenza che Lionello Venturi aveva battezzato “astratto-concreta”, una pittura che in forme assolte dalla riproduzione del reale evocava emozioni della natura, di paesaggi, di marine. E però il suo pennello aveva un nutrimento in più, di immaginazione, di memoria evocativa; fruttava in questo senso l’esperienza moderatamente surreale che aveva avuto in comune […]

Renato Miracco: Afro – L’alfabeto della mamoria. Le ragioni della mostra

Da tempo provavo un certo disagio di fronte al mio lavoro: ero estraneo al quadro che realizzavo. […] La mia pittura è sempre stata soggettiva, ha sempre cercato uno spazio fatto di memoria e ritrovato sentimento e intuizione. […] Certi elementi figurativi, anche filtrati al massimo o ridotti ad abbreviazioni ideologiche, ora mi apparivano detriti […]

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