15 Novembre – 19 dicembre 2010
L’Associaziane L.I. Art. e la Fondazione Archivio Afro in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi presenta la mostra “l’ABC della grafica” AFRO BURRI CAPOGROSSI. L’evento oltre a documentare l’attività grafica dei tre maestri, iniziata quasi contemporaneamente intorno agli anni 1945/’55, si propone di mettere in luce il loro lavoro in collaborazione con la storica Stamperia 2RC, di Valter Rossi a Roma alla fine degli anni ‘60
Sono dei primi anni ‘70 le importanti acquetinte ed acqueforti realizzate da Afro e caratterizzate da quei profili taglienti che si accavallano ritagliati su grandi fondi luminosi di rara bellezza. Le tecniche incisorie sono volte a sollecitare”una essenzializzazione” e “una sperimentazione di timbri e di valori, di spazi e campiture, di automatismi e di intenzionalità”, a favore della pittura stessa. Il suo stesso rinnovato interesse per il “mezzo” grafico, sollecita a sua volta l’esplosione d’immaginazione cromatica che Burri pratica nel suo lavoro pittorico degli anni ’80.
Il lavoro grafico di Alberto Burri è importante poiché l’artista è uno dei pochi a sperimentare assiduamente tecniche e soluzioni che poi hanno proficue ricadute sull’opera pittorica. Le tecniche grafiche vengono sovvertite, reinventate e ripensate per essere un banco di prova per nuove pratiche artistiche dove al colore viene attribuita una vera e propria finzione materica.
Non da meno fu l’avventura che Caporossi intraprese nel campo della sperimentazione grafica a partire dalla produzione delle sue prime “Superfici” degli anni ’50 fino all’anno della sua morte avvenuta nel 1972. Questo ciclo trentennale vede la complicità di molti stampatori, la collaborazione con la 2RC di Roma si rivelò particolarmente creativa e dette luogo alla realizzazione di numerose litografie molte delle quali raccolte in cartelle come l’album Marlborough/2RC. Anche in questo caso nel complesso della sua produzione artistica l’opera grafica di Capogrossi costituisce un corpus tutt’altro che secondario essendo parte integrante di una medesima tensione espressiva volta a creare un ordine metaforico in ciò che negli eventi- tanto dal mondo esterno quanto dal mondo interno – appariva all’artista caotico e disordinato.
Con tale evento oltre a consentire di ammirare la raffinatezza dei 15 lavori esposti, si tenta di restituire quel clima, quelle relazioni personali e amichevoli intrecci che ebbero luogo nella storica stamperia e che furono una fucina feconda di stimoli e sollecitazione per tutti gli artisti coinvolti