Dore Ashton, Art: UNESCO Mural, in “The New York Times”, 19 maggio 1959.

Dore Ashton (1928 – 2017), critica e storica dell’arte, acuta cronista della Scuola di New York, faceva parte della cerchia di amici americani di Afro Basaldella ed era una grande sostenitrice dell’astrattismo. Nella parte finale del suo articolo con grande intuito prefigura il cambiamento che avverrà nell’opera di Afro Basaldella. Il suo incarico come critico del “The New York Times” si concluse nel 1960, in seguito a uno scontro avuto con “l’antimodernista” redattore d’arte della testata, John Canaday.

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La protratta riflessione artistica che ha preceduto la realizzazione di una grande opera – un murale di sette metri di lunghezza – viene ripercorsa in una mostra che ci mette sotto gli occhi i disegni preparatori del pittore italiano Afro Basaldella per il murale commissionato dall’UNESCO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il giardino della speranza è stato installato l’ottobre scorso nella sede di Parigi dell’UNESCO, dopo essere stato portato a termine negli Stati Uniti durante il soggiorno di Afro Basaldella come artista residente al Mills College.
La mostra allestita alla Catherine Viviano Gallery, 42 East 57th Street, rivela il percorso creativo e decisionale di Afro Basaldella compiuto prima di cimentarsi direttamente con l’enorme tela. Sono disegni a inchiostro a evidenziare scelte di linee e forme, studi a tempera e a pastello a definire la disposizione del colore. Come spesso accade nei disegni, l’artista viene visto nel suo umore più creativo, libero da vincoli.
Al di là del loro valore in quanto studi che preludono a un’opera quale il grande murale, questi disegni hanno anche un loro intrinseco interesse giacché mostrano con chiarezza il modo in cui Afro Basaldella ha raccolto gli impulsi del suo lavoro precedente e li ha re-indirizzati nel suo stile attuale. Questo è particolarmente evidente in alcuni disegni a matita i cui tratti sinuosi sembrano essersi distaccati suggestivamente dalle forme di ispirazione cubista per librarsi nello spazio. Nella loro energia a spirale richiamano dipinti delle precedenti stagioni.
Altri studi su linee e uso sfumato del colore rivelano il vigore del tratto di Afro Basaldella : il modo in cui sfugge alla consuetudine delle forme di base – forme simili a ombre che fungono da assi compositive principali. Nei dipinti a olio Afro Basaldella tende a sublimare la dimensione della nitidezza, mentre negli studi che ci vengono mostrati essa assume la piena autorità.
Rispetto ai dipinti, troviamo nei disegni molti indizi di un’energia più aggressiva. Vi sono anche tracce di nuovi interessi che a poco a poco, inarrestabili, vedremo emergere nella futura opera di Afro Basaldella.

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